È in corso presso la Whitechapel gallery di Londra la più grande retrospettiva mai fatta sull’artista surrealista Eileen Agar

Che si tratti di ballare sui tetti di Parigi, condividere idee con Pablo Picasso o raccogliere stelle marine sulle spiagge della Cornovaglia, Eileen Agar (nata nel 1899 a Buenos Aires e morta nel 1991 a Londra) ha trasformato il quotidiano in straordinario.

Il suo stile unico ha abbracciato agilmente pittura, collage, fotografia e scultura, persino “cappelli cerimoniali”. Combinando ordine e caos, il lavoro di Agar fonde una vivida astrazione con le immagini dell’arte classica, del mondo naturale e del piacere sessuale.

La retrospettiva in corso alla Whitechapel gallery di Londra traccia la sua carriera rivoluzionaria dagli anni ’20 agli anni ’90. Dai primi lavori influenzati dalle lezioni alla Slade School of Fine Art di Londra, attraverso i suoi esperimenti con il cubismo e la sua inclusione nella Mostra internazionale surrealista del 1936, alle sue successive composizioni astratte, Eileen Agar: Angel of Anarchy presenta oltre 150 opere. Pezzi provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, nonché materiale d’archivio recentemente scoperto, rivelano che Agar è una delle artiste più dinamiche, audaci e prolifiche della sua generazione, che includeva gli amici André Breton, Gertrude Hermes, Dora Maar, Lee Miller, Paul Nash e Man Ray.

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